Secondo Richard S. Ostfeld ecologista delle malattie del Cary institute of ecosystem studies di Millbrook, New York, «questa primavera gli Stati Uniti nord-orientali devono prepararsi ad un aumento della malattia di Lyme.
E possiamo dare la colpa alle fluttuazioni delle ghiande e delle popolazioni di topi, non all’inverno mite». Il Cary institute of ecosystem studies è una Ong che si occupa di ricerca ed educazione ambientale che da più di 25 anni studia le complesse interazioni che governano il mondo naturale e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, i cambiamenti climatici, le specie invasive, e le dimensioni ecologiche delle malattie infettive.
Ma cosa hanno a che fare le ghiande con la malattia di Lyme (borreliosi) causata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che infesta le zecche che a loro volta possono trasmetterlo all’uomo e agli animali? L’abbondanza di ghiande varia di anno in anno, con cicli “boom-and-bust” che influenzano la sopravvivenza invernale e successo riproduttivo del topo dai piedi bianchi (Peromyscus leucopus). Questi piccoli mammiferi che raggiungono al massimo i 10 cm di lunghezza, sono ospiti gli preferiti per il le zecche zampe nere (Ixodes scapularis) e sono vettori della trasmissione della malattia di Lyme, che rende il nome dalla a cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un’epidemia di questo male, che si manifestò con un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto infantile, che cominciava con eritemi cutanei, mal di testa e dolori articolari. Una malattia infettiva multisistemica che interessa pelle, articolazioni, sistema nervoso centrale e periferico, cuore e più raramente altri organi.
«Abbiamo avuto un boom di ghiande, seguito da un boom di topi – spiega Ostfeld – ed ora, sulla scia di una delle più piccole produzioni di ghiande mai viste, la popolazione dei topi si è bloccata. Questa primavera ci saranno un sacco di zecche piedi neri infettate da Borrelia burgdorferi nelle nostre foreste in cerca di un pasto di sangue. E invece di trovare un topo dai piedi bianchi, troveranno altri mammiferi, come noi».
Per più di due decenni il team di ricercatori del Cary institute studia il collegamento tra l’abbondanza di ghiande, i topi dai piedi bianchi, le zecche zampe nere e la malattia di Lyme. Nel 2010, le ghiande sono state abbondanti come non mai nel sito di ricerca di Millbrook, e nel 2011 le popolazioni di topi sono esplose, con un picco nei mesi estivi. Ora i ricercatori dicono: «la scarsità di ghiande nell’autunno del 2011 ha preparato una tempesta perfetta per l rischio di malattia di Lyme per gli esseri umani».
Se le previsioni dei ricercatori statunitensi si riveleranno esatte, rivoluzioneranno l’idea che in molti si sono fatti (anche in Italia) sulla diffusione delle malattie trasmesse dalle zecche, che dipenderebbe dalla scarsa presenza degli ospiti “abituali” collegata alle condizioni ambientali e non dal semplice aumento dei parassiti.
Le zecche zampe nere si nutrono di sangue in tutte e tre le fasi della loro vita: come larve, come ninfe e come adulti. Le larve di zecche che si nutrivano nel 2011 del sangue delle popolazioni di topi in forte espansione, sono diventate ninfe e presto avranno bisogno di cibarsi. Queste minuscole zecche, piccole come un seme di papavero, sono un efficiente vettore per trasmettere la borreliosi alle persone e i precedenti non tranquillizzano: l’ultima volta che Ostfeld ha registrato un abbondante raccolto di ghiande, nel 2006, seguita nel 2007 da un forte calo delle ghianda, le ninfe delle zecche zampe nere hanno raggiunto la popolazione più elevata negli ultimi 20 anni.
Ostfeld avverte: «la stagione delle ninfe, maggio-luglio, sarà pericolosa» e per questo chiede a tutti di stare molto attenti quando faranno attività all’aperto. A differenza dei topolini Peromyscus leucopus, che hanno un danno minimo dall’infezione dalla borreliosi, la malattia di Lyme, debilitante e cronica per l’uomo, è la più diffusa malattia trasmessa da vettori negli Usa, dove la maggior parte dei casi che si verificano negli Stati del nord-est.
Ostfeld è convinto che non sia il clima invernale mite a causare l’aumento della popolazioni di zecche, anche se può cambiare il loro comportamento. Le zecche adulte, che sono leggermente più grandi di un seme di sesamo, durante l’inverno sono normalmente dormienti, ma possono cercare un ospite ogni volta che la temperatura aumenta di parecchi gradi sopra lo zero. Il caldo inverno del 2011-2012 negli Usa ha anticipato la loro normale attività. Ma le zecche adulte sono responsabili solo in piccola parte della trasmissione della Lyme, è con la primavera-estate che le ninfe delle zecche zampe nere rappresentano la maggiore minaccia per la salute umana.
In passato Ostfeld ed i suoi colleghi hanno messo in evidenza il ruolo che l’habitat forestale intatto e la diversità animale rivestono nel contenimento della malattia di Lyme e attualmente stanno lavorando con i servizi sanitari nelle zone colpite dalla borreliosi per informare cittadini e medici sull’imminente aumento nella malattia di Lyme.