Topi, topi e ancora topi. Non ne possono più i residenti del civico 37 di via Santa Clotilde. I piccoli roditori arrivano a frotte dai campi, i prodotti topicidi non servono a nulla e gli organi competenti pare se ne infischino.
Eppure la causa dell’invasione è nota: quintali di sacchi di riso, mais e altri mangimi giacciono da anni nel box di un’abitazione vuota. E i topolini ci vanno a nozze.
Il condominio comprende sei abitazioni che si affacciano insieme ai box sul cortile. Erba, ombra, un salottino, ma nessuno si azzarda più a rilassarsi in mezzo al verde: la certezza è quella di assistere alle scorrerie dei roditori che arrivano dalla siepe, percorrono il muro e si infilano nel box-granaio attraverso una fessura tra il muro e il telaio della serranda.
«A furia di strisciare sull’intonaco hanno lasciato il segno nero del loro tragitto – fanno notare il condomino Claudio Agrati e Bruno Sirtori, figlio di una coppia anziana che abita nel caseggiato – La situazione è nota all’Asl e al Comune, ma nessuno ha fatto nulla e noi legalmente non possiamo aprire il box e rimuovere quel mangime. Non sappiamo più cosa fare».
L’abitazione in questione, intestata a un egiziano irreperibile, è stata pignorata insieme al box e verrà messa all’asta. Il curatore giudiziario ha aperto la serratura e controllato l’interno ma poi non ha preso alcun provvedimento, evidentemente intenzionato a lasciare al compratore l’onere della bonifica. Nel frattempo i roditori vanno e vengono, abbuffandosi di riso, disseminando i loro escrementi e rosicchiando anche le copie del Corano trovate tra i sacchi. Tutto tranne le esche topicide, considerato che ci sono bocconi più appetibili in abbondanza. Dal garage arriva un odore disgustoso.
«La polizia locale ha compiuto due sopralluoghi a febbraio e marzo – spiegano i condomini – senza però fare altro. L’Asl è arrivata il 21 marzo e la relazione tecnica ha intimato al Comune di intervenire nel giro di una settimana». Il testo parla di «inconveniente igienico sanitario reale» e raccomanda al Comune di ordinare al proprietario una bonifica immediata. Ma niente si è mosso. Le foto che mostrano i condomini hanno del grottesco: a febbraio, un topo particolarmente ingordo ha mangiato troppo restando poi incastrato a metà della fessura usata per entrare. La temperatura è scesa sotto lo zero e il roditore è congelato. Metà fuori e metà dentro, come in un film horror che pare abbia strappato qualche brivido anche agli agenti della Locale.