Gentile signora Bossi Fedrigotti, nel pomeriggio di venerdì 21 settembre, come altre volte in passato, mia moglie ed io abbiamo portato la nostra bimba di cinque anni al giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte (Villa Reale),
grazioso spazio verde riservato ai bambini sotto i dodici anni situato accanto al Pac, di fronte ai giardini di Porta Venezia.
Con nostro sommo sbigottimento e preoccupata delusione abbiamo subito notato, poco oltre i numerosi cartelli che ricordavano la derattizzazione in atto, diversi topi di varie dimensioni (alcuni niente affatto trascurabili) che si aggiravano indisturbati tra piccioni ed anatre nei giardinetti limitrofi, addirittura in un’occasione attraversando un vialetto a pochi passi dai piedi di nostra figlia.
A breve distanza era tra l’altro in corso una festicciola di compleanno con parecchi bimbi piccoli, alcuni dei quali giocavano sull’erba a non più di una ventina di metri dal roditore più vicino, sotto gli sguardi allarmati di talune tra le mamme e le nonne che si erano avvedute del problema.
Scattate alcune fotografie per documentare la situazione, abbiamo lasciato la Villa, attraversato la strada e cambiato parco: peccato che ai giardini di Porta Venezia, mentre la nostra bimba sfruttava le altalene ed altri giochi, la presenza di sfortunati senzatetto allungati sulle panchine, unitamente ad alcune persone che si aggiravano per i vialetti in uno stato di inequivocabile alterazione ci abbiano costretto a vigilare continuamente con attenzione.
Dispiace per entrambi gli episodi, il primo dei quali indica una pericolosa incuria, il secondo una triste mancanza di decoro.
Manuel Maverna
Leggo la sua lettera, poi guardo le foto che ha mandato sulle quali vedo in primo piano il cartello che annuncia la derattizzazione in corso (!) con i topi scorrazzanti sullo sfondo, e mi dico che, ahimè, nulla è cambiato nel tempo, almeno per quel che riguarda i roditori.
Più di vent’anni fa ci portavo i miei figli in quel parco e ricordo ancora il grido entusiasta di un povero bambino di città al passaggio di un topone. «Mamma, mamma, hai visto lo scoiattolo!».
Quanto a barboni e ubriachi sulle panchine dei giardini, qualcuno ce n’era anche allora, ma, immagino a causa della crisi, la situazione oggi non può che essere peggiorata. Era proprio perché i bambini potessero giocare in pace, non sempre ossessivamente sorvegliati a vista, che era stato creato dall’altra parte della strada il parchetto riservato a loro.