Il Ratto delle chiaviche, meglio conosciuto come Ratto di fogna, è originario del continente Asiatico ma si è largamente diffuso, soprattutto negli ultimi secoli grazie anche agli spostamenti umani, nel resto delle terre emerse, tanto da essere considerato ormai specie cosmopolita con esclusione delle regioni polari.
Il Ratto grigio infesta sia gli ambienti naturali che antropizzati prediligendo luoghi ricchi di acqua. Si rinviene in fogne, canali di scolo, pozze, sponde di corsi d’acqua, discariche, etc. Negli edifici occupa in genere le parti basse e penetra attraverso le reti fognarie o da fessure, buchi o anfratti non sigillati. La presenza di cibo e alimenti proteici incrementa le possibilità di infestazione di questo pericoloso roditore.
Danni e pericolo
Il Ratto di fogna causa notevoli danni diretti, erodendo i materiali, rosicchiando confezioni, coibentazioni, imballi, cavi elettrici, etc. Negli ambienti rurali, negli allevamenti e nei canili, può essere considerato una vera e propria piaga. Popolazioni numerose possono sottrarre notevoli quantità di cibo agli altri animali e in alcuni casi, possono addirittura attaccare il bestiame come spesso accade in porcilaie o allevamenti cunicoli e avicoli.
In considerazione degli ambienti poco salubri che frequenta può essere vettore di numerosi malanni, alcuni anche mortali per l’uomo e gli animali. Contaminando alimenti e superfici con peli, urina ed escrementi può veicolare dei microorganismi patogeni responsabili di: Febbre emorragica con sindrome renale, Tifo murino, Febbre bottonosa mediterranea, Febbre Q, Tifo, Borreliosi di Lyme, Leptospirosi, Salmonellosi, Febbre da morso del ratto (RBF), Toxoplasmosi, Leishmaniosi, Criptosporidiosi, Giardasi, Angiostrongilosi e Diarree. Inoltre può veicolare altri pericolosi artropodi ectoparassiti fra cui: pulci, zecche, pidocchi e acari.
Specie neofoba, molto difficile da controllare, di cui sono note alcune popolazioni resistenti ai rodenticidi anticoagulanti.