Il Ratto nero meglio conosciuto come Ratto dei tetti è largamente diffuso nel continente Europeo, in quello Asiatico (di cui si suppone sia originario) e Africano. Giunto in occidente con le navi di ritorno dalle crociate è stato il principale responsabile della diffusione della peste nel medioevo che portò alla morte milioni di persone.
Il Ratto nero infesta sia in ambienti naturali che antropizzati anche se predilige aree ricche di cibo. Si riscontra prevalentemente nelle parti alte degli edifici insediandosi in tetti, sottotetti e solai. Allo stato selvatico si riscontra sugli alberi, come cipressi, palme, pini, siepi, etc, dai quali può passare alle abitazioni. È spiccatamente neofobo, ed ha abitudini prevalentemente notturne.
Danni e pericolo
Il Ratto nero causa notevoli danni diretti, erodendo i materiali, rosicchiando confezioni, coibentazioni, imballi, cavi elettrici, etc. Le rosure possono causare black-out elettrici con danni economici talvolta consistenti.
I danni indiretti risultano ancor più problematici e potenzialmente più pericolosi. Il Ratto nero è vettore di numerose malattie, in alcuni casi anche mortali per l’uomo. Contaminando alimenti e superfici con peli, urina ed escrementi può veicolare dei microorganismi patogeni responsabili di: Encefalite equina, Tifo murino, Febbre bottonosa mediterranea, Tifo, Leptospirosi, Peste, Salmonellosi, Febbre da morso del ratto (RBF), Toxoplasmosi, Leishmaniosi, Criptosporidiosi, Giardasi, Schistosomiasi e Diarree. Inoltre può veicolare altri pericolosi artropodi ectoparassiti fra cui: pulci, zecche, pidocchi e acari.
Fra le tre specie di roditori che infestano abitualmente gli ambienti antropizzati è senza dubbio la più difficile da gestire.