In ritardo, ma comunque in arrivo. Con il rischio di un’invasione ‘senza troppi ostacoli’ grazie alla crisi. La zanzara tigre comincia a comparire nelle nostre città solo ora, qualche settimana più tardi rispetto agli anni precedenti.
Merito degli acquazzoni di forte intensità che hanno colpito molte aree del Paese e che hanno la capacità di ‘lavare’ i tombini, portando via le larve. Ma con i pochi soldi a disposizione dei Comuni, il rischio è che le necessarie disinfestazioni non vengano mai fatte.
Lo spiega Vincenzo Girolami, docente di entomologia alla Facoltà di Agraria di Padova. “Quest’anno è andata eccezionalmente bene, soprattutto al Nord, sul fronte zanzare”, dice all’Adnkronos Salute Girolami. “In molte zone, come in Veneto, le piogge molto forti, con gli acquazzoni capaci di creare mulinelli nei tombini, hanno pulito i tombini meglio di un trattamento insetticida”. Questo vantaggio, però, non durerà a lungo. Gli scrosci violenti di pioggia “non possono ovviamente aver lavato tutto”, sottolinea l’esperto. Quindi il ciclo riproduttivo è ricominciato. “E temo che le zanzare, le tigre come quelle domestiche, non saranno molto ostacolate nella loro crescita. Molte città, infatti, sono costrette a rinunciare alle disinfestazioni che oggi, con i bilanci all’osso, appaiono molto costose. Servono infatti tempo, materiali, personale. In una città come Padova, si spendono circa 500 mila euro” … (Adnkronos Salute)
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