Ricollegandoci a quanto già segnalato nella nostra precedente rassegna stampa sulla comparsa “in ritardo” della zanzara tigre, pubblichiamo un estratto di questo interessante pezzo pubblicato sul quotidiano on line Giornale dell’Umbria.
Un’estate da grattare. Ma non solo. Tutta colpa dei servizi di disinfestazione e derattizzazione. Passati di mano in nome del risparmio, anche se spendere meno non sempre significa spendere meglio.
Il problema va visto da due diverse angolazioni. Il primo, quello dei medici di famiglia e degli addetti al pronto soccorso negli ospedali di mezza Umbria. Alle prese con visite e telefonate continue da parte di pazienti allarmati e punti: colpa di vespe, api, zecche e tafani. «Quest’anno è un disastro», dicono i “condotti”. E giù a prescrivere pomate e antistaminici, invitando a tenere ben chiuse le finestre di casa e a prendere tutti quei provvedimenti che possono rivelarsi “armi” utili contro l’invasione degli insetti.
Già, ma che succede in questo 2013 tanto da peggiorare in questo modo la situazione? I catastrofisti potrebbero a ragione vederci un anticipo del presagio Maya arrivato in ritardo. E invece, la ragione è molto più semplice di quanto non si possa immaginare. Dal 2012 l’attività di dinsinfestazione e derattizzazione non rientra più nei “Lea” (i Livelli essenziali di assistenza) e dunque le Asl – pur continuando ad avere il personale addetto – non svolgono più questi compiti, diciamo così, d’ufficio. Spetta ai Comuni dare in appalto i lavori. […]
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