L’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’ Aosta, ha presentato il giorno 11 aprile 2014, presso la sala consiliare del comune di Casale Monferrato, il progetto di ricerca:
I ratti e l’amianto: individuazione di fonti di esposizione di asbesto utilizzando la popolazione murina come sentinella
Obiettivo della ricerca è individuare potenziali fonti secondarie finora ignorate in aree urbane della città di Casale Monferrato sfruttando la ricerca delle fibre di amianto nei polmoni dei ratti. Il progetto prevede è un nuovo modo di fare sorveglianza utilizzando gli animali sentinella e coinvolgendo la popolazione per monitorare l’ambiente in cui vivono.
L’aumento di casi di mesotelioma in persone senza esposizione lavorativa all’amianto al diminuire della distanza tra lo stabilimento di produzione del cemento amianto e la loro residenza passata, è un fatto ben noto nel territorio casalese e difficilmente spiegabile considerando unicamente le sole emissioni della lavorazione del cemento amianto. La presenza di altre fonti secondarie di inquinamento, come i battuti e polverini, rappresenta una valida ipotesi circa la diffusione delle fibre di asbesto nel territorio.
Il progetto è finanziato dal Ministero della Salute, e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, ne è il capofila (responsabile scientifico del progetto Dott. Francesco Ingravalle). Collaborano al progetto l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino, il Servizio Veterinario ASL Alessandria e il Presidio Multizonale, il Centro Sanitario Amianto.
Le catture sono state effettuate utilizzando il sistema Ekomille