Dal punterulo rosso allo scoiattolo grigio, dalla zanzara tigre al panace di Mantegazza: Bruxelles dichiara guerra alle cosidette “specie invasive aliene“, una minaccia per la biodiversità e talvolta per la salute umana, con numeri in continua crescita, e causa di danni economici per circa 12 miliardi di euro l’anno.
La proposta, presentata dalla Commissione prevede come primo passo, l’elaborazione di una lista Ue delle specie più preoccupanti, alla quale far seguire un piano d’azione congiunto. “Proprio la lotta alle specie invasive aliene è un’area in cui l’azione Ue può rivelarsi efficace, grazie ad un lavoro congiunto”, ha spiegato il commissario all’Ambiente Janez Potocnik, che stamani ha presentato l’iniziativa.
Attualmente ci sono oltre 12mila specie “aliene” nel Vecchio Continente e circa il 15% di queste sono ritenute “invasive”, perchè una volta giunte in Europa – non trovando antagonisti – hanno una rapida diffusione. E il numero degli arrivi, frutto della globalizzazione, viene stimato in continua crescita. Circa tre quarti attraversano le frontiere Ue in modo accidentale, nascosti nei vettori di trasporto, nei container o come contaminanti di altre merci.
La loro diffusione causa spesso danni economici elevati: in Italia, ad esempio, la nutria ha avuto un impatto economico negativo elevato sull’economia, sia in termini di perdita di raccolti che per danni alle infrastrutture di irrigazione. Si stima infatti che tra il 1995 ed il 2000, questa specie abbia causato in Italia danni per un totale di 11,6 milioni di euro, oltre alla spesa di 2,6 milioni per attività di controllo.
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