Dal 21 agosto 2014, le nutrie rientrano nella stessa categoria di topi, ratti, talpe e altre arvicole. Pertanto ogni cittadino può contrastarne la presenza, nel rispetto dei limiti di legge.
La nuova classificazione delle nutrie è dovuta alla legge nazionale 216/2014, che ha convertito il DL Competività. Prima questi roditori rientravano nell’elenco delle specie della fauna selvatica come ad esempio i cinghiali e gli altri ungulati.
La nutria è un roditore originario del Sud America che, importato in Italia per la produzione di pellicce, si è enormemente diffuso, provocando gravi danni alle culture agricole, agli argini dei fiumi e all’habitat di molte specie protette autoctone.
Il Wwf dice sì alla mattanza delle nutrie. “Vanno fatte sparire dall’Italia!”
[…]“Il problema della Nutria sta appunto nel suo impatto sugli ecosistemi che frequenta: le sue tane provocano l’indebolimento degli argini e, alimentandosi della vegetazione palustre, causa la scomparsa di alcune specie vegetali (Ninfea, Canna di palude, Tifa, etc). Inoltre questa specie è responsabile della distruzione di nidi e della predazione di uova e di pulli di uccelli che nidificano a terra (Germano reale, Gallinella d’acqua,Cavaliere d’Italia, Folaga etc). Nelle nostre zone non ha antagonisti naturali, a differenza di quanto avviene nei paesi d’origine, dove i caimani rappresentano i principali predatori. Questo, assieme alla particolare prolificità, tipica dei roditori, ne fa un animale in aumento numerico notevole”.“
[…]Fonti:
Il Nuovo Giornale di Modena
CesenaToday.it