Milleduecento piccioni non sono pochi. Eppure, secondo il piano di controllo del colombo e del piccione di città predisposto dal settore Caccia e Pesca della Provincia di Brescia, non abbastanza per intervenire con metodi massicci di «cattura selettiva».
Questo il motivo principale per cui, dopo svariate polemiche anche da parte degli ambientalisti, il Comune di Desenzano aveva rinunciato all’ipotesi di una disinfestazione in grande stile, con dispiegamento di trappole e piccole «camere a gas».
Ma il problema rimane: più di un migliaio di volatili considerati assai fastidiosi, e non solo per i numerosi ricordini che lasciano a ogni loro passaggio. Sparsi lungo tutto il territorio desenzanese, con epicentri di concentrazione in via Roma, o in castello, ma pure nel centro storico di Rivoltella, tra via Venezia e piazza Deodara, e spesso portatori sani di salmonella, o di batteri e parassiti. Archiviato dunque il tentativo di una disinfestazione di massa, il Comune corre ai ripari, con metodi più soft: rispettando il Piano provinciale che considera i 1200 esemplari un numero inferiore alla soglia critica.
Da qui la scelta di una strategia incruenta, che prevede l’installazione di dissuasori specifici come aghi, cavi antiappoggio, reti metalliche o sintetiche. Già posati, almeno in parte, a ridosso degli immobili comunali più infestati. Ora tocca (anche) ai privati, come prevede apposita ordinanza emessa e firmata il 20 ottobre dal sindaco Rosa Leso.
Rivolta appunto ai proprietari degli immobili ad alto tasso di piccione, che hanno 90 giorni di tempo per predisporre «interventi di dissuasione per favorire l’allontanamento dei volatili». Oltre a un’accurata pulizia e disinfezione dei marciapiedi adiacenti, a causa degli evidenti danni al decoro e ai possibili effetti negativi dal punto di vista igienico.
AMPIAMENTE note le zone critiche: il centro storico, da via Roma al castello, e il porto vecchio. Ma anche piazza Garibaldi, e le già citate zone di Rivoltella. Gli interventi riguarderanno davanzali, cornicioni e grondaie, abbaini e solai: con installazione e messa in posa obbligata di aghi, cavi e reti.
Data la loro natura urgente, dal Comune fanno sapere che gli interventi potranno essere effettuati anche in zone soggette a vincolo, senza necessità di autorizzazione paesaggistica. Entro sette giorni dalla conclusione degli stessi dovrà comunque esserne data comunicazione all’ufficio Ecologia. E per chi l’ordinanza non la rispetta sono in arrivo multe salate fino a 250 euro. Oltre a lavori eseguiti d’ufficio con oneri a carico dei proprietari.
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